La natura e i paesaggi che troviamo in Salento possono lasciare facilmente il visitatore a bocca aperta.
Per i più attivi e temerari, questa zona ha molti percorsi da offrire, primo tra tutti il sentiero delle Cipolliane, vicino alla rinomata località turistica chiamata il Ciolo, nel comune di Gagliano del Capo verso la più nota Santa Maria di Leuca.
Si tratta di 2,5 km di sentieri recuperati dalle stradine utilizzate negli anni passati da contadini, contrabbandieri e pescatori a strapiombo sul mare, a testimonianza di un passato contadino ormai dimenticato e lasciato decadere nei decenni scorsi. Il percorso va da Porto Vecchio di Novaglie fino a Ponte del Ciolo e permette di entrare in contatto con numerose testimonianze archeologiche, oltre ad avere una vista privilegiata sul golfo.
Il fondo della strada è di terra rossa battuta, perciò si raccomanda di intraprendere questa gita opportunamente attrezzati per non incappare in spiacevoli incidenti. Per godersi il paesaggio e riprendere fiato, di tanto in tanto ci si può fermare nelle terrazze che sono state costruite nei secoli passati, ma si sconsiglia fortemente di sedersi sui muretti a secco che saltuariamente spiccano dal terreno, per le loro condizioni precarie anche se comunque ben conservati, dato che ci troviamo a 30 metri sul livello del mare.
Le Grotte Cipolliane
Più o meno a metà percorso, troviamo le Grotte che danno il nome al sentiero, ovvero le Grotte Cipolliane. Si tratta di cavità di origine carsica risalente al Paleolitico, utilizzate come riparo.
Nel loro interno sono stati ritrovati oggetti di uso quotidiano e pitture rupestri, oltre a testimonianze paleontologiche che aiutano a studiare lo sviluppo della vita e dell'uomo in questo angolo di mondo, quasi mai preso in considerazione dalla scienza mondiale, ma che è risultato cruciale in molti casi.
Anche il visitatore meno esperto può scorgere fossili tra le pietre che emergono dal terreno, dato che milioni di anni fa questa scogliera era un'immensa barriera corallina.
Alla scoperta della natura e della storia
Ritornando ai giorni nostri, la natura che scorgiamo nelle vicinanze del sentiero è un'evidente espressione della macchia mediterranea.
Qui sarà facile osservare e annusare la Euforbia arborea, il Finocchio di mare, il Cappero e alcune specie di Limonio, così come sul versante montagnoso possiamo ammirare il Mirto, il Fico d'India e le Viti, soprattutto negli orticelli che appaiono in lontananza.
Avvicinandoci invece alle Grotte, la vegetazione cambia e troviamo il Fiordaliso salentino, la Campanula pugliese e l'Alisso di Leuca, specie esclusive di questo tratto di costa, così come l'Aglio delle isole.
Per quanto riguarda invece la fauna, questa zona è un punto fondamentale nella nidificazione delle Taccole e del Falco pellegrino.
Un posto per pochi temerari
Continuando nella nostra escursione, ci ritroviamo in uno scenario marino eccezionale, con insenature mozzafiato per arrivare al Ponte del Ciolo; considerato il trampolino del Salento, è un canyon alto 30 metri dal quale i più temerari decidono di tuffarsi. Un bagno meritato dopo tanta fatica, lungo questo breve viaggio nella storia e nella natura.
Se invece percorriamo il sentiero al contrario, arrivando cioè a Novaglie, ci si aprirà davanti l'immensità del mare turchese della baia che porta lo stesso nome, alla quale possiamo accedere scendendo un sentiero piuttosto ripido. Anche in questo caso, la fatica sarà valsa la pena.
